L’Italia, secondo l’Osservatorio Supply Chain Planning del Politecnico di Milano, è caratterizzata da una forte resistenza all’adozione di strumenti digitali avanzati per la gestione della logistica, con molte aziende ancora bloccate in pratiche tradizionali come l’uso di fogli di calcolo manuali. Le aziende italiane, sia grandi che piccole, tendono a preferire pratiche consolidate, per timore che l’adozione di nuove tecnologie possa compromettere processi familiari o richiedere cambiamenti radicali nella gestione. Questo approccio è dovuto spesso alla difficoltà di integrare nuovi sistemi con quelli esistenti e alla mancanza di una visione unitaria delle operazioni. Come evidenzia l’Osservatorio, questa diffidenza nei confronti della digitalizzazione è fortemente legata a barriere culturali e a una scarsa sensibilità verso i benefici concreti offerti dalla tecnologia.
Gli svantaggi di una gestione arretrata della supply chain
Questa resistenza culturale porta a diversi svantaggi significativi per le imprese italiane, che si traducono in una gestione meno efficiente e reattiva della supply chain. Il 42% delle aziende intervistate si affidano esclusivamente all’esperienza dei dirigenti per prevenire problemi, senza adottare misure sistematiche in grado di mitigare rischi complessi o nuovi. Di conseguenza, l’assenza di processi strutturati limita la capacità delle aziende di rispondere a eventi imprevisti, esponendole a potenziali perdite economiche e di reputazione.
Un altro ostacolo rilevante è la misurazione incompleta delle prestazioni della supply chain. Sebbene oltre l’80% delle imprese italiane dichiari di utilizzare KPI specifici per valutarne l’efficacia, come puntualità, completezza degli ordini, costo delle penali e valore dei danneggiamenti, solo un terzo misura un numero sufficiente di KPI tecnici ed economici. Questa mancanza di un monitoraggio completo impedisce una visione precisa delle performance, rendendo difficile identificare le aree di miglioramento e ottimizzare le risorse.

Un ulteriore svantaggio è dato dal frazionamento delle informazioni, che limita la visione strategica delle aziende. La maggior parte delle imprese, infatti, opera ancora con dati disponibili solo a livello di singolo reparto, senza una piattaforma centralizzata che permetta di raccogliere e condividere informazioni tra i vari reparti. Questo approccio ostacola il dialogo tra le business unit e impedisce un coordinamento efficace, limitando la capacità decisionale e il controllo strategico dell’intera catena.
Infine, si riscontra una limitata capacità di pianificazione, nonostante il 25% delle PMI e il 24% delle grandi imprese abbiano riconosciuto l’importanza della gestione della supply chain. Tuttavia, la scarsa diffusione di strumenti digitali avanzati, come i sistemi di BI (Business Intelligence), impedisce alle imprese di pianificare in modo proattivo e di rispondere agilmente alle variazioni del mercato, lasciandole esposte alla concorrenza.
Il ruolo della tecnologia nel superare le barriere culturali

Soluzioni avanzate come il TMS Sigep Transport e il WMS Sigep Logistics offrono un’alternativa concreta per superare le resistenze culturali e gli svantaggi che ne derivano. Integrando le informazioni di trasporto e logistica su un’unica piattaforma, queste soluzioni permettono alle aziende di monitorare KPI completi, centralizzare le informazioni e gestire i processi in modo efficiente. In particolare, l’utilizzo di questi strumenti consente una visione d’insieme della supply chain, facilitando una pianificazione precisa e una risposta più rapida ai cambiamenti.
Le aziende italiane che continuano a fare affidamento su processi tradizionali rischiano di perdere terreno in un mercato sempre più digitale e competitivo. Investire in soluzioni digitali, come i sistemi di WMS e TMS, rappresenta un’opportunità per migliorare l’efficienza, mitigare i rischi e costruire un vantaggio competitivo sostenibile. Superare le barriere culturali è un passo fondamentale: la digitalizzazione della supply chain non è solo una tendenza, ma una necessità strategica per affrontare il futuro con successo.